Dal Ghosting all’Orbiting: le cinquanta e più sfumature di narcisismo

Valentina Catini Valentina Catini, 12 aprile 2019
Dove sono finiti i grandi amori? Photocredit: Kal Visuals@Unsplash Dove sono finiti i grandi amori? Photocredit: Kal Visuals@Unsplash

In questi tempi di egocentrismo urlato attraverso gli svariati social, le relazioni stanno subendo un avvitamento preoccupante.

Ah, se William Shakespeare potesse vivere nei nostri tempi!

Chissà cosa penserebbe il poeta delle tragedie e degli amori eterni.

Probabilmente prenderebbe il suo Romeo e Giulietta e lo straccerebbe in mille pezzi. Dove sono i grandi amori? Dove sono i corteggiatori vecchio stampo che ti portano i fiori a casa, ti fanno fare il giro della città per poi dichiararsi davanti a un bellissimo paesaggio mozzafiato?

Sono morti e sepolti. Forse sono rimasti solo nei romanzi cavallereschi e nei libri Harmony.

Ora ci sono gli amori da tastiera, quelli che durano il tempo di una notte fugace, delle dichiarazioni che puntualmente non sono supportate da fatti e da comportamenti congrui. Ragazze, quanto rimpiango i secoli dei cavalieri. Ok, nel duecento tante cose non andavano.

Ma l’amore, almeno quello, era una tempesta di vibranti emozioni.

E non un semplice concetto che tutti espongono con la veemenza dei migliori oratori dell’antica Grecia, ma che nei fatti, rifuggono come fosse la peggiore sciagura che possa capitare alle loro vite.

Andiamo per gradi. Vi dico subito che la misura è colma. Che sono stufa di sentire le mie amiche raccontarmi sempre le stesse, identiche storie da anni.

Che davvero, in questi tempi di egocentrismo sbandierato con post idioti attraverso gli innumerevoli social, le relazioni stanno subendo un avvitamento preoccupante.

Perché il più delle volte subiamo Ghosting come se non ci fosse un domani, giochini di narcisismo, come se fossimo delle pedine di un gioco che non è per niente divertente.

Se posso definire questo momento storico, direi che siamo in pieno Medioevo dei sentimenti. Un periodo oscuro e ingarbugliato, dove l’io vanesio calpesta i sentimenti dell’altro senza ritegno e senza un minimo di umanità. Sembra che in questo secolo di evoluzioni tecnologiche, scientifiche e mediche, le relazioni abbiano avuto l’opposto percorso: si sono involute. I sentimenti? Durano il tempo di un calice di bollicine.

La conseguenza di questo delirio emotivo sono quei simpatici concetti definiti Ghosting ed Orbiting. Che tutte noi, almeno una volta nella nostra vita, abbiamo avuto la sciagurata sfortuna di subire. Dite di no?

Il Ghosting è quel fantastico giochino che ci fa venire le rughe, ci fa mangiare le unghie, ci fa ingrassare di due chili in una settimana e ci tiene con gli occhi puntati davanti al nostro smartphone per giorni interi.

Neanche stessimo aspettando la risposta per il lavoro della nostra vita.

Siete uscite con questo ragazzo, garbato, carino. Ha pagato la cena e vi ha portato nel ristorante più cool della città. Tutto procede a gonfie vele, finalmente una persona simpatica, a modo e interessante. Siete talmente felici di aver incontrato una persona così affascinante che già fantasticate su dove organizzare insieme il prossimo week end. E sembra che sia presissimo! Iniziate a frequentarlo, ad affezionarvi a provare qualcosa per lui. Lunghe telefonate zuccherose e tanti slanci affettivi. Sarà vero tutto questo oppure è solo un sogno?

I messaggi che ci manda parlano chiaro: ci vuole. E non a intermittenza, non a giorni alterni, ma completamente!

Poi, succede qualcosa. Il nostro innamorato scompare improvvisamente, senza preavviso. Il giorno prima era tutto una citazione dei baci Perugina e il giorno dopo neanche un messaggio. Giustificate la cosa pensando che abbia da fare e fingete che sia tutto sotto controllo. Passano i giorni e di lui neanche una traccia. Un desaparecido. Un uomo rapito dagli alieni. Forse qualcuno lo ha investito, forse è in rianimazione in ospedale e rischia la vita! Sbagliato. È vivo e vegeto e non solo si gode le sue serate con gli amici come se nulla fosse, ma risponde ai vostri messaggi in modo sbrigativo e freddo, neanche stesse parlando con un esattore di Equitalia.

Quello che vi ho descritto è l’esempio perfetto di uno degli atteggiamenti più diffusi negli ultimi tempi: il Ghosting.

E chi lo subisce, sa cosa si prova. Perché in questo comportamento non ci si sente solo rifiutate ma anche “sbagliate”.

Cosa abbiamo fatto per avere una reazione del genere?

Siamo state troppo pressanti? Ha sentito che ci stavamo legando troppo? Com’è possibile che una persona passi due mesi a riempirci di attenzioni, per poi scomparire senza alcun motivo evidente?

Tanto per iniziare, voglio tranquillizzare tutte voi. Non abbiamo sbagliato nulla. Non siamo noi quelle che hanno fatto dei passi falsi nella relazione. Non siamo noi a non andare bene, e di certo, non potevamo prevedere un comportamento simile visto che 24 ore prima avevamo davanti l’ultimo dei romantici.

Ripetiamolo ad alta voce: non è colpa nostra.

Semmai la colpa è dell’uomo che abbiamo frequentato, incapace di viversi una storia sana e di dire come stanno le cose. Succede che molti baldanzosi ragazzi, che millantano coraggio e forza, siano in realtà degli involucri di paura e codardia. Paura di vivere una storia seria, paura di dire alla ragazza che frequentano come stanno realmente le cose. E così preferiscono svanire. Poco importa se il giorno prima ci scrivevano frasi d’amore eterno. Il ghosting è una pratica infima, perché un po’ mina l’autostima di ognuna di noi. Ci lascia smarrite e insicure. E sopra tutto, senza risposte.

Ma perché non vogliono parlare con noi? Perché non saprebbero cosa dire.

Vi dico subito che avete avuto a che fare con un soggetto abbastanza scostante, poco in contatto con sé stesso, molto codardo, tendenzialmente ipocrita e con una bella punta di narcisismo. Aggiungiamoci un pizzico di egocentrismo e il gioco è fatto. Lo so, è frustrante. Ma invece di chiedervi perché vi ha rifiutata ringraziate il Signore di esservelo tolto dalle scatole!

Il ghosting è insopportabile. E ve lo dice una che l’ha subito. Ma a “bocce ferme” e razionalizzando, vi renderete conto che non vi siete perse nulla.

Se non un maschio senza spina dorsale, un po’ pappamolle e alquanto infantile.

L’orbiting è un altro gioco davvero infimo e pietoso.

Attenzione! Qui il confine è labile: infatti si può subire prima la sciagurata disavventura del ghosting e poi ritrovarsi invischiati senza saperlo nell’orbiting. Così, tanto per dare il colpo finale ai nostri nervi fin troppo scossi dalla prima esperienza. Qual è la differenza? Tanto per iniziare in questo secondo caso il corteggiatore non si paleserà mai fisicamente. Si limiterà ad orbitare nelle nostre vite attraverso messaggini, like, cuoricini, commenti, e tutto per una durata… indefinita. Fino a data da stabilirsi. Potrebbero passare giorni, mesi, anni senza che il baldanzoso cavaliere ci inviti mai a prendere un aperitivo. Che Riccardo cuor di Leone!

Pubblicate una vostra foto al mare su Facebook ed è il primo a mettere il like; mettete le storie su Instagram ed è il primo a guardarsele una per una, ogni dannato giorno. E poi c’è Whatsapp, lo strumento più diabolico che esista per gli eterni indecisi, narcisisti e pieno di ego.

Potreste ritrovarvi magicamente a parlare per mesi con il vostro prode Lancillotto senza che vi chieda di vedervi. Sembra assurdo ma è così. Per quelle che rimangono intrappolate in questi giochi virtuali, prestate sempre attenzione: la persona che orbita nella vostra vita altro non è che… fuffa. Insomma, non ci vuole una laurea per chiedere a una donna di uscire e se non lo fanno è perché gli va bene così. Preferiscono intavolare un gioco virtuale e finto, senza impegno, senza legami. Qualcosa che li faccia sentire importanti ma non li obblighi ad impegnarsi seriamente. L’orbiting è subdolo.

È il “ci sono, non ti mollo, ma se ti avvicini... non mi interessi”. E quando, esasperate, farete voi il primo passo, si ritireranno nella loro tana come conigli spaventati.

Provate a immaginare come potete stare se l’orbiting viene attuato dopo il ghosting: prima scompare e poi rimane nella vostra vita virtuale, presente, imperturbabile. Non vi vuole ma mi vuole. C’è ma non c’è.

È davvero una bella gatta da pelare soprattutto se siete attratte da questi uomini o peggio ancora, innamorate. La soluzione è non dargli peso. Essere in grado di discernere la vita vera da quella virtuale. Chi vuole esserci nella vostra vita non si limita a mettere cuoricini e commenti, non si limita a scrivervi messaggi su messaggi senza concretizzare. Chi fa così, non vi vuole. Punto.

Personalmente ho subito sia il ghosting che l’orbiting. E non è stata una passeggiata di salute. Ho perso tre chili, mi sono rosicchiate tutte le unghie delle mani e ho trascorso giornate in balia di rabbia e risentimento.

La verità in entrambi i casi è una, e una sola: siamo davanti a un narcisista.

A un vanesio pieno di ego, che vuole solo soddisfare i propri bisogni e poco incline a quelli degli altri. L’egocentrismo è una cosa seria oggi giorno: fa credere a tutti di essere degli Alain Delon, dei grandi intellettuali, dei fighi da pubblicità.

E quindi, perché concentrarsi su una donna reale e concreta, quando si può giocare e soddisfare il proprio ego senza muoversi di casa con una decine di belle donne in vetrina? Il narcisista ama comandare, gestire, manipolare. È abituato illude e lo fa sempre per un suo tornaconto personale. In questo post non voglio analizzare nel dettaglio il narcisismo che, essendo un disturbo della personalità, merita una maggiore attenzione. Ma sappiate che nella maggior parte dei casi, gli uomini che applicano queste “strane” strategie, hanno una buona probabilità di essere narcisisti essi stessi.

Prestate sempre attenzione ai messaggi iniziali: saranno il vostro faro futuro.

E se vi capitano esperienze di questo tipo fate come ho fatto io: un bel messaggio intriso di astio e parolacce, un bel post di sputtanamento e… addio per sempre.

Non sarà elegante, ma quante soddisfazioni!

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Valentina Catini

Valentina Catini, giornalista pubblicista, blogger e autrice, è mamma di due maschi urlanti e capricciosi e lavora nel caotico mon... Scopri di più sull'autore