Noi e il #metoo

Valentina Catini Valentina Catini, 25 ottobre 2018
Donne che lottano per sé, e per emancipare tutte le donne. Photocredit: Alondra Olivas@Unsplash Donne che lottano per sé, e per emancipare tutte le donne. Photocredit: Alondra Olivas@Unsplash

Come donne, dovremmo essere grate alle donne che trovano il coraggio di parlare: pagano, per questo, sempre un prezzo altissimo.

C’è qualcosa di angosciante nella vicenda Weinstein-Argento-Bennet. Una sensazione nauseabonda che rimane lì, ancorata tra i commenti degli haters sui vari social contro chi ha deciso di denunciare e di dire con tutta la forza quello che ha dovuto subire, e tra chi facendo spalluccia, sostiene che tutto questo rumore è inutile perché è cosa nota da sempre. Oppure tra quelli che quattro mesi dopo mettono a fuoco e fiamme Asia Argento perché considerata lei stessa una molestatrice. Andiamo per gradi.

Per chi fosse rimasto molto indietro, spiego brevemente la vicenda. C’è un tale produttore della Miramax, fondatore della stessa società, che da venti anni sfrutta il suo enorme potere per avere in cambio trattamenti sessuali. In altre parole, il lussurioso signore prometteva ingaggi di primo livello in grandi produzioni, in cambio di sollazzi di ogni genere. A quanto risulta, sono molte le attrici e le vip che hanno accettato questo scambio di merce. Probabilmente hanno deciso di tacere per una serie di motivi, prima fra tutti il fatto che si parlasse del re Mida di Hollywood, uno che se decide, ti chiude fuori dai giochi e arrivederci.

Ora. Non so cosa scatti nella testa di una donna che vuole fare carriera (di qualsiasi ambiente si parli), perché io fortunatamente, non mi sono mai trovata a dover contrattare il mio corpo per i miei obiettivi, o peggio ancora, per il pane. Ma mi sento in dovere di dire cosa penso di questa storia, che nelle sue ampie vedute ha qualcosa di estremamente pericoloso e intollerabile.

Punto primo. La connazionale Asia Argento si è fatta la portabandiera denunciando dopo venti anni le molestie subite dal produttore. Ha seguito l’onda emotiva delle college americane ed ha spifferato tutto su Twitter. Da quel momento, una valanga di insulti le sono piombati addosso. Come dire, ci sei stata, per ricevere dei favori per cui, cosa parli a fare ora? E’ stata tacciata di ipocrisia, di finzione, di colpevolezza. Non ci dimentichiamo che Asia Argento era una ragazzina di 21 anni. Figlia di un regista e di un’attrice, questo è vero. Ma pur sempre una ragazza giovane e fragile.

L'attrice Asia Argento

Oltretutto, sapere che una privilegiata, abbia subito (o accettato) determinati ricatti e abbia avuto paura, ci da la dimensione di quanto davanti a certi tipi di potere, non c’è protezione che tenga. Cosa sia successo dietro quelle stanze di albergo, nessuno lo può sapere. Quello che però vedo da settimane coni miei occhi, sono i commenti davvero vergognosi che la maggior parte dei followers le riservano senza pietà. La cosa stupefacente è che la maggior parte sono donne. Donne contro donne.

Come possiamo pretendere che le donne si ribellino ai loro aguzzini se neanche la fila delle privilegiate è in grado di difendersi?

Qual è il messaggio che diamo? Che in questo paese, è meglio tacere. Meglio subire le violenze e le aggressioni di qualsiasi uomo psicopatico e maschilista, perché se aprissimo bocca, verremmo bruciate sulla pubblica gogna. È un fallimento sociale.

Ed ora arriviamo al colpo di scena. Qualche mese dopo, il 23 agosto 2018, un giovane attore di nome Jimmy Bennet decide di raccontare l’impensabile: anche lui all’età di 17 anni ha subito molestie dalla stessa Asia Argento, paladina del metoo. Apro il giornale e traduco attentamente ogni singola parola. Lo sta dicendo davvero! Sta raccontando con tanto di selfie affettuoso tra i due, che ha subito delle avance dalla Argento quando era minorenne e inerme (povera creatura ingenua!) e che hanno avuti rapporti sessuali. Viene anche fuori che la nostra Asia ha dovuto pagare una cospicua somma per il suo silenzio. Insomma un ricatto bello e buono. Tutto il mondo osserva la notizia con sdegno. Ma come, proprio lei ha fatto una cosa del genere? X Factor la defenestra in men che non si dica e intorno a questa storia, tutti parlano, sparlano, giudicano, criticano. La nostra Asia ribelle non si smentisce mai: prima denuncia e poi si scopre che lei ha fatto di peggio.

Ipocrisia! Scandalo!

Ora. Mi studio attentamente la storia di questo attorino americano e vengono fuori cose interessanti: ha denunciato i genitori per problemi di soldi, la sue ex nel 2015 lo ha denunciato di molestie e la sua carriera artistica è quasi nulla. Doveva diventare il nuovo Leo di Caprio e invece non arriva ad essere neanche la controfigura del suo cane da riporto. All’arena di Giletti fa lo show confermando le sue accuse. A me sembra semplicemente uno che non sappia stare al mondo. E che ha solo sfruttato una situazione a suo vantaggio.

E allora mi chiedo, quanto possono essere credibili le dichiarazioni di un ragazzo insicuro, fragile e anche un po’ megalomane? Che i due abbiamo fatto sesso è stato confermato dalla stessa Asia. Ma tra essere consenziente e subire violenza c’è un mondo di mezzo. Un mondo di bugie e di calcoli. Un ragazzo di 17 anni che ha la possibilità di andare con l’attrice dei suoi sogni, più che rimanere traumatizzato, si metterebbe a ballare il buga buga per giorni interi. E guarda caso esce tutto dopo che qualcuno ha toccato l’intoccabile, l’uomo più potente di Hollywood.

Quello che succede dopo è desolante: insulti, parole che non scriverei neanche al mio peggior nemico. Con un messaggio chiaro. Attenzione a toccare chi è economicamente più forte. Perché poi potrebbero venire fuori gli altarini e beato chi non ha scheletri negli armadi. Asia Argento è una donna forte e fragile, ci ha messo la faccia, ha fatto i suoi errori e li sta pagando tutti. Peccato però che Weinstein è stato accusato da altre donne, mentre la Argento ha dovuto subite un tribunale inutile e senza senso, a mio avviso. Ed ecco che questo ennesimo colpo di scena ha creato di nuovo un cortocircuito sul tema violenza, molestie, aggressioni.

Diciamo al alta voce affinché tutte le donne del mondo possano ascoltare: la violenza va sempre denunciata. Anche dieci anni dopo.

Nessuno se la va a cercare. Non ci sono minigonne colpevoli o vestitini provocatori. Ci sono solo uomini malati e senza scrupoli. È un peccato che la nostra paladina del metoo sia finita in questo scandalo.

Ciò nonostante, rimane sempre una voce che ha urlato fuori dal coro e ha dato coraggio a molte donne di parlare. Ha scoperchiato un vaso di pandora, un silenzio stantio e ammuffito portando molte donne denunciare. Ed ora cosa succederà?

Prendiamo il metoo e sosteniamolo.

Può sembrare assurdo, ma ora, in questo momento, chissà quante donne stanno subendo, molestie, violenze, prepotenze. Dal loro marito, dal loro capo. E tutto questo è inaccettabile e intollerabile.

Grazie Asia per quello che hai fatto.

Grazie a tutte le donne che parlano. Che trovano sempre il modo di riprendere in mano la loro vita e di dimostrarci, che un finale diverso è possibile.

Facciamo in modo di lasciare alle nostre figlie, un mondo con uomini che abbiano il diritto di chiamarsi tali.

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Valentina Catini

Valentina Catini, giornalista pubblicista, blogger e autrice, è mamma di due maschi urlanti e capricciosi e lavora nel caotico mon... Scopri di più sull'autore