Ti senti stressata, angosciata o sopraffatta dalla vita? Ecco cosa fare.

Linda Carroll Linda Carroll, 18 marzo 2020
Tornare in controllo per evitare reazioni impulsive o scatenate dall'angoscia Tornare in controllo per evitare reazioni impulsive o scatenate dall'angoscia

Impara a padroneggiare l'arte di fermarti.

"Immagina uno schema di tessere del domino posizionate abbastanza distanti che ci sia uno spazio tra loro, ma sufficientemente vicine da far sì che se una di esse cade, anche le altre la seguiranno. Spingi una singola tessera e innescherai una catena di reazioni. Spesso, le nostre azioni, reazioni e controreazioni, parole di critica e reazioni difensive funzionano proprio come tessere del domino. Quando non siamo in grado di attingere alla nostra consapevolezza, l'emotività prende il sopravvento". Alicia Muñoz, psicoterapeuta e scrittrice.

Prima che mio marito ed io ci sposassimo, lui viveva in Nuova Zelanda e io in USA. Un espediente che avevamo inventato per sopportare la distanza era registrare delle cassette l'uno per l'altra, che poi ci spedivamo per posta.

La maggior parte delle volte condividevamo le novità del giorno, altre cose personali, o i sogni per il futuro. Di tanto in tanto, nel mezzo della notte, i messaggi diventavano appassionati e molto privati - come solo messaggi delle 3 di notte tra due amanti divorati da nostalgia e desiderio possono essere.

Una volta, una mia cliente mi aveva detto di essere interessata alle lezioni di un istruttore di meditazione che conoscevo, sicché mi ero offerta di registrare una sessione di un suo workshop. Ho preso una cassetta nuova, ho registrato la sessione, e poi le ho consegnato la cassetta.

Pochi giorni dopo, mi chiese se poteva passare un attimo dal mio ufficio. Quando è arrivata, era agitata e a disagio mentre mi restituiva la cassetta.

"Oh - non penso che questa roba fosse destinata a me", ha balbettato. Poi, è scappata in fretta e furia dal mio ufficio.

Improvvisamente, il mio cuore ha realizzato. Ho capito quale cassetta le avevo dato senza neppure dovere ascoltarla. Era una registrazione così sensuale che non avevo neppure osato mandarla a Tim. In qualche modo, invece di cancellarla o buttarla nella spazzatura, avevo fatto finire quella cassetta nel contenitore di quelle non ancora usate.

Non so trovare le parole per descrivere come mi sono sentita. Un imbarazzo raggelante ha attraversato il mio corpo. Una volta a casa, mi sono buttata sul divano e ci sono rimasta per dieci minuti, paralizzata dallo shock.

"Come hai fatto ad essere così avventata?" Mi sono rimproverata. Mi sono sentita come se la mia carriera fosse finita. Mentre la vergogna e l'impulso di punirmi montavano, la mia capacità di vedere con obiettività la situazione precipitava. Ho addirittura pensato di trasferirmi in un'altra città.

Poi, improvvisamente, mi sono ricordata di un corso sulla gestione dello stress che avevo seguito recentemente. Lì mi era stato insegnato a fermarmi abbastanza a lungo da riuscire a fare un lungo, profondo respiro ogni qualvolta mi sarei sentita sopraffatta e incapace di affrontare una situazione, e poi di mettermi a fare qualcosa di diverso per interrompere il flusso dei pensieri.

Mi sono forzata ad alzarmi in piedi e ad andare nel cortile a toccare una quercia, prima di tornare sul divano. Con molto sforzo, mi sono messa in piedi e ho camminato fin fuori. Quando ho raggiunto il mio albero, ho notato un airone appollaiato su un albero vicino, che guardava il mio giardino in modo sinistro. Mi sono mossa per scacciarlo e spaventarlo con le mie urla.

Tornando al divano, mi sono accorta che il mio respiro si era normalizzato. Anche se ero ancora in grande imbarazzo, la magnitudo delle mie emozioni era passata da 10 a 3. Ho cominciato a realizzare che non sarei morta dall'imbarazzo, e che anche la mia cliente, dopotutto, si sarebbe ripresa dallo shock. Interrompere il flusso dei miei pensieri per fare altro aveva arrestato l'effetto domino tra le mie emozioni.

Ecco la spiegazione biologica di quello che è accaduto. Abbiamo tutti un sistema nervoso che agisce al di là del nostro controllo consapevole e che è chiamato sistema nervoso parasimpatico. Si attiva quando siamo a riposo e non in una condizione di stress.

Essenzialmente, nella nostra normale vita conscia i fari del nostro pensiero sono nella parte anteriore del nostro cervello, nei lobi frontali, e riusciamo grazie ad esse a prendere decisioni che sono ragionevoli, responsabili e razionali. Il nostro cuore batte a una frequenza normale, e generalmente mangiamo quando abbiamo fame e riposiamo quando siamo stanchi.

Ma quando siamo in una condizione di stress, come la mia cliente quando mi ha restituito la cassetta, il nostro cervello compie uno switch e attiva il sistema nervoso simpatico, il che a sua volta spegne le luci del lobo frontale ed attiva la parte posteriore del cervello, dove ha sede l'amigdala (che è praticamente il 112 del cervello).

Quindi, le reazioni vengono decise da un altro centro, il sistema ci dice che siamo in pericolo, che siamo in imbarazzo, o che siamo sotto qualche altro genere di minaccia.

I battiti accelerano, la circolazione rallenta, il nostro corpo reagisce come se fossimo sotto attacco - e questo anche se l'attacco arriva dai nostri stessi pensieri, come stava accadendo a me. In questa situazione, molte persone smettono di mangiare, altre mangiano più di quanto dovrebbero, alcuni sprofondano nel sonno, altri restano svegli la notte con la testa che formicola e i pensieri impazziti.

A nessuno piace vivere tutto questo.

La buona notizia è che questo processo è totalmente reversibile se solo riusciamo a prenderci un momento di pausa.

A lavorare sul nostro respiro oppure muovere il nostro corpo - ad esempio per toccare un albero come ho fatto io - in modo che il nostro corpo sia rassicurato sul fatto che il pericolo è passato, e le luci, i lobi frontali della parte anteriore del nostro cervello, possano riaccendersi.

La mia storia non è che un esempio di quanto sia importante gestire la nostra reazione interiore per poter reagire ad una situazione un modo che sia sano, produttivo, ragionevole. Prenderci un momento per respirare o muoverci ci permette di riequilibraci rispetto a interazioni stressanti; così possiamo reagire nel modo più saggio anziché in un modo impulsivo dettato dal panico o dalla reattività. Chiamo questa capacità "controlla la pausa".

Quattro semplici passi per imparare anche tu a gestire le pause e riequilibrarti:

1. Nota quando il tuo corpo è teso e sotto stress.

Accetta la tua reazione senza giudicarla sbagliata. Fai qualche respiro per rallentare. Tendi e rilassa i muscoli dei tuoi arti.

2. Fai qualcosa per ritornare in connessione col tuo corpo.

Passeggia, corri o fai altro tipo di esercizio. Tocca un albero e scaccia un uccello come ho fatto io. Fai una doccia, succhia un cubetto di ghiaccio, annusa della lavanda.

3. Fai qualcosa che rassereni la tua mente.

Ascolta un pezzo di musica che ti possa rasserenare. Dì una preghiera, ripeti un mantra, recita una poesia.

4. Osserva cosa accade al tuo corpo.

Lo sentirai probabilmente diverso, adesso.

Probabilmente lo hai già capito, ma padroneggiare l'arte di fermarsi è una competenza strettamente connessa con la mindfulness. Praticare l'arte di fermarsi significa osservare le proprie emozioni e notare l'impulso della mente a reagire azionando il centro che si attiva con la paura, e poi reindirizzare la mente verso qualcosa di più confortevole, verso rituali fisici come respirare e muoversi.

Nei ritiri spirituali, è frequente che venga suonata una campana in momenti della giornata in cui nessuno se lo aspetta. Si chiede alle persone di interrompere quello che stanno facendo per un momento mentre la campana suona - fermarsi mentre stanno magari ripiegando i loro vestiti, posare la loro forchetta, interrompere una conversazione - e rivolgersi alla loro interiorità. Fare questo sviluppa l'abilità di distaccarsi abbastanza da respirare entrando in contatto con la parte saggia e centrata di noi stessi, invece di reagire impulsivamente a qualcosa che sta accadendo nel mondo fuori da noi.

-

Il presente articolo è stato tradotto e pubblicato grazie all'autorizzazione dell'autrice. La versione originale è stata pubblicata sulla rivista di mindufulness e lifestyle Tiny Buddha e puoi trovarla qui.


Linda Carroll

Linda Carroll—MS, è una scrittrice, psicoterapeuta e love/life coach specializzata in tematiche relazionali di tutti i tipi, sia p... Scopri di più sull'autore