La tua infanzia determina la tua vita sentimentale da adulta: ecco perché (e come venirne fuori)

Shelly Bullard Shelly Bullard, 18 settembre 2019
Modelli familiari e convinzioni limitanti. Photocredit: Becca Tapert@Unsplash Modelli familiari e convinzioni limitanti. Photocredit: Becca Tapert@Unsplash

L'infanzia delle persone gioca un ruolo fondamentale nel determinarne la vita sentimentale, da adulte.

Come psicoterapeuta, guida spirituale e love coach che ha lavorato a contatto con centinaia di persone, posso affermare con assoluta certezza che l’infanzia delle persone gioca un ruolo fondamentale nel determinarne la vita sentimentale, da adulte.

Tutti vorremmo poter partire da zero quando creiamo una nuova relazione – su fondamenta che non portino i segni delle ferite del passato. Ma non è così semplice.

Di fatto, e non a caso, siamo attratti da persone che riaprono in noi le nostre ferite proprio perché abbiamo bisogno di lavorare su di esse e di elaborarle.

Quando ti confronti con le ferite che le tue relazioni portano alla luce, hai la possibilità di scoprire chi davvero sei. Vedi di che materia sei fatta. Il dolore, visto in questa prospettiva, diventa un dono. È un catalizzatore della tua crescita successiva.

In questo articolo, voglio spiegarti in che modo questo processo frustrante può portarti, alla fine, a ottenere serenità, connessioni profonde e appagamento in amore.

Andiamo per gradi. Da bambini, noi interiorizziamo l’energia che ci circonda. Le nostre dinamiche familiari creano un imprinting energetico in noi che, alla fine, altro non è che un sistema di convinzioni riguardo alle relazioni.

Dal momento che noi creiamo la nostra realtà da dentro a fuori, questo condizionamento influenza le relazioni che creiamo come adulti, attraendo a noi partner che rievochino lo stesso tipo di dolore che abbiamo vissuto da piccoli.

Se ti sei sentita non vista o non capita o abbandonata da bambina, probabilmente attrarrai dei partner che susciteranno in te nuovamente quelle emozioni. Se da bambina hai sentito che ti veniva negata la libertà di essere te stessa, probabilmente creerai delle relazioni ugualmente soffocanti.

È importante ricordare che nessuno ha avuto una infanzia perfetta o dei genitori perfetti. Abbiamo tutti delle ferite. Ma se è normale soffrirne, se ne restiamo intrappolati, diventa impossibile per noi creare una nuova e migliore realtà.

Ma puoi superare qualsiasi dolore, delusione o modello disfunzionale se davvero sei disposta ad imparare la lezione che è lì per insegnarti. Il processo di trasformazione implica i seguenti passaggi:

1. Concentra la tua attenzione su di te

Quando una relazione suscita in te delle forti emozioni, probabilmente una ferita del passato si risveglierà anch’essa, perché tu possa esserne consapevole e prendertene cura.

Questo non vuol dire che tu non abbia subito un torto, o che non abbia il diritto di essere turbata per questo. Significa solo che questa è una informazione del tutto secondaria.

L’informazione principale è che ti senti impotente, non amata, non vista, in trappola – e che non ti troveresti in questa situazione se non l’avessi creata proprio tu.

Le nostre realtà nascono dalle convinzioni che arrivano dal nostro passato. Solo quando ti assumi personalmente la responsabilità di questo, puoi agire sul tuo sistema di convinzioni fallato e andare verso una realtà molto più appagante.

Accusare gli altri, d'altro canto, ci tiene ugualmente bloccati perché focalizza la nostra attenzione su altre persone, che sono fuori dal nostro potere. Quindi, quando ti senti ferita, riporta la tua attenzione su di te. Se lo fai, potrai superare qualsiasi sollecitazione negativa tu subisca.

In altre parole questa è la porta della tua libertà. È una tua scelta decidere di attraversarla.

2. Chiediti perché sta accadendo

Il modo giusto di curare le ferite (e di assicurarti di non procurartene di nuove) è chiedere a te stessa a te stessa come ti sei messa in quella situazione.

In altre parole, quale convinzione o condizionamento dal passato continua a creare questa esperienza per te?

Quale convinzione su di me o sui rapporti mi sta mettendo in questa situazione?

Quando ci guardiamo bene dentro, scopriamo che molte delle nostre sofferenze (o paure) derivano dalla convinzione di essere separati dall’amore.

Se non sei in contatto con l’amore che è dentro di te, sarai lontana anche dal sentire l’amore che arriva da fuori. Va sempre così: quando soffriamo, ci sentiamo soli, privati del sentire amore.

Chiedendoti perché ti senti ferita, puoi scoprire da dove arriva quella sensazione di non essere amata. Forse dal senso di non meritarlo, o dalla paura di essere soli, di perdere la nostra connessione col Tutto. Il prossimo step è capire come superare tutto questo.

3. Scopri la verità su chi davvero sei

Tutto quello che devi fare quando ti imbatti nella parte di te che si sente abbandonata dall’amore, è essere lì. Porta la tua presenza, consapevolezza e compassione in quello spazio dentro di te.

Non respingere l’esperienza che stai facendo, neppure se ti fa stare male. Non cercare di cacciarla via. Stai con te stessa (come faresti con un bambino sofferente) e accadrà qualcosa di speciale: ti sentirai amata.

E ti sentirai amata perché tu sei amore. Questa è la verità finale su chi davvero sei.

Fare esperienza dell’amore nelle proprie ferite è uno dei più grandi doni che una persona possa ricevere. E l’unico modo per riceverla è essere abbastanza coraggiosa da guardare in faccia le tue paure.

Questo processo è emotivamente intenso e cambierà la tua vita. Se sei pronta a superare vecchi e dolorosi schemi del passato nelle relazioni, raccogli il tuo coraggio e cerca di capire cosa ti stanno dicendo. Dall’altra parte del fiume che devi attraversare, c’è un modo totalmente nuovo, e migliore, di vivere i sentimenti.

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Questo articolo è stato tradotto e pubblicato grazie all'autorizzazione dell'autrice. Puoi trovarne la versione originale qui.


Shelly Bullard

Shelly Bullard è una ex terapeuta di coppia e familiare diventata poi una nota love coach. Nella sua storia personale, ha usato  l... Scopri di più sull'autore