Perché le donne amano i Cattivi Ragazzi e scaricano i Bravi Ragazzi?

TheBloomingJourney TheBloomingJourney, 10 marzo 2014
Una domanda vecchia come il mondo Una domanda vecchia come il mondo

La principale motivazione per la quale le donne sono attratte dai cattivi ragazzi è la relazione con i loro padri, da bambine

I Cattivi Ragazzi (maiuscolo! :D comunemente conosciuti anche come Stronzi o Bastardi) hanno una certa reputazione: passionali, spesso belli, sensuali, ma anche sbruffoni, arroganti, sconsiderati, inaffidabili, quasi del tutto insensibili… e le donne cadono puntualmente ai loro piedi. Questa passione delle donne per i Cattivi Ragazzi è la ragione per cui serie come Twilight sono diventate tanto popolari. Con la reputazione che i Cattivi Ragazzi hanno, quali sono i meccanismi emotivi che spingono le donne a volere un Cattivo Ragazzo, uno stronzo (diciamolo!) nella loro vita? Solo il fatto di cercare di prendere ciò che appare imprendibile? La sfida di fare innamorare il cattivo ragazzo e catturarlo? E in tutto questo, che fine fanno i Bravi Ragazzi? Una ricerca del sito theproblemismen.com lo ha chiesto a più di 500 donne, ad un certo numero di esperti di relazioni, ed a molti sedicenti Bad Boys che hanno accettato di partecipare. Con risultati illuminanti!

Innanzitutto, nel descrivere i Bad Boys alcune donne hanno fornito sostanzialmente la descrizione di criminali. Innanzitutto è bene chiarire che la ricerca non è sui delinquenti, ma "semplicemente" su quei maschi che avviano una relazione mostrandosi dolci, misteriosi ed amabili e la continuano rivelandosi inaffidabili, non disponibili… fino a sfociare nell’abuso emotivo. I profili di violenti e criminali vari sono stati esclusi dalla ricerca.

La prima cosa che emerge dalla ricerca è la differenza tra ciò che dicono gli esperti a riguardo e l’esperienza delle donne che sono uscite con Cattivi Ragazzi. Secondo gli psicologi, l’origine dell’attrazione per i "bastardi" è chiara: è quasi sempre riconducibile al padre della donna.

Dal libro di Carole Lieberman, psichiatra clinica ed autrice di Bad Boys: How We Love Them, How to Live with Them, When to Leave Them:

“La principale motivazione per la quale le donne sono attratte dai cattivi ragazzi è la relazione con i loro padri, quando erano bambine, relazione che le ha fatte sentire non amabili, non adatte ad attrarre un principe. Così hanno iniziato a baciare un sacco di rospi. Altre motivazioni entrano in gioco ma la principale, quella sottostante a tutte le altre, è la loro relazione con i loro padri”.

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E sono principalmente le "altre motivazioni" quelle che sono emerse dalla ricerca. Sì, alcune donne hanno attribuito la loro dipendenza dai Cattivi Ragazzi alla loro infanzia o a sfide esistenti nella relazione con i loro padri… e la teoria della Dottoressa Lieberman trova le sue conferme. Tuttavia, una maggioranza di donne hanno indicato ben altre ragioni per cui si sentono attratte dai cosiddetti bastardi, e cioè le seguenti.

1. Ottimo sesso

Questa risposta era la più votata, ma è interessante capire le ragioni per le quali il sesso risulta eccellente con un Bad Boy. Molte risposte hanno a che vedere con l’aspetto dei Cattivi Ragazzi. Le caratteristiche delineate coincidono con quelle enunciate da uno studio dell’Università del Michigan del 2007 sulla salute pubblica. Alle donne veniva richiesto di giudicare la mascolinità di alcuni potenziali partner sulla base di caratteristiche fisiche. Gli uomini con la mascella quadrata e la fronte ampia sono percepiti come buoni partner di breve periodo, mentre quelli con tratti più femminili e come una faccia rotonda e labbra piene sono percepiti come buoni compagni di lungo periodo. Le foto di 854 maschi, in questo studio, sono state modificate per esaltarne o minimizzarne i tratti mascolini. Le partecipanti hanno quindi risposto a domande su come si aspettavano che si sarebbero comportati i maschi ritratti in quelle foto. Sorprendentemente, le partecipanti hanno affermato che gli uomini con tratti più mascolini era più probabile che avessero comportamenti azzardati e competitivi, che fossero più adatti a combattere, sfidare i loro capi, tradire le mogli e impegnarsi poco come genitori. Quelli con tratti più femminili erano considerati come possibili buoni mariti e genitori, gran lavoratori ed emotivamente affidabili. Ma a dispetto di questo, le intervistate avrebbero ancora preferito, soprattutto per una relazione breve, i “candidati” con i tratti più mascolini.

2. La sfida

La possibilità di trasformare un Cattivo Ragazzo da playboy seriale in un uomo amorevole, complice, sensibile rappresentava, nello studio, una spinta potente per le donne amanti dei Bad Boys… ma anche la ragione per lasciarli. Da una intervista anonima: “La mia motivazione nel frequentare i Cattivi Ragazzi è il valore aggiunto che danno in termini di “fuoco” nella relazione. La sfida è ciò che mi porta verso di loro, il non sapere mai cosa accadrà “dopo”, mentre il fatto di essere amanti abili è ciò che mi tiene legata… per un breve periodo di tempo. Non potrei mai stare a lungo con uno di loro, perché ciò che mi attrae è anche ciò che mi porta a lasciarli nel giro di poche settimane, chi può volere un rapporto basato sulla sfida, per sempre?”. Ed un’altra: “mi innamoro sempre di cattivi ragazzi. Il mio attuale cattivo ragazzo mi ha ai suoi piedi perché è una sfida per me. Siccome mi sottopongo continuamente a degli auto-test (e mi considero una gran perfezionista), con lui mi sento di avere sempre un nuovo puzzle da risolvere. Mi ha adulata all’inizio: lunghi discorsi sul mettersi insieme, cene costose… Ma quando ha capito che mi aveva a portata di mano, ha tirato fuori le unghie rivelando il suo essere manipolatore e misogino. Dovrei dire che il motivo per cui sono ancora con lui è che è una grossa sfida. Non la sfida di cercare di cambiarlo (ci ho rinunciato da mesi) ma quella di capire esattamente quanto posso imparare da lui."

3. Il brivido

Fare qualcosa che va contro le regole (o contro i desideri e le aspettative dei genitori) è un altro dei fattori motivazionali chiave. Fare la cosa sbagliata ha un suo fascino, anche se solo per un breve periodo. “Sono sempre uscita con studiosi, ragazzi quadrati che erano perfetti gentiluomini ma abbastanza tiepidi quanto a mascolinità. Si sforzavano così tanto di essere “carini” che finivano per essere imbranati. Questo ragazzo invece era mascolino in ogni settore della vita. La mia reazione a lui era ad un livello istintivo, “cellulare”. Ma ciò che mi ha trattenuta accanto a lui era sapere che stavo facendo qualcosa che i miei genitori non avrebbero mai approvato. L’ho fatto perché era una delle prime cose che facevo perché IO volevo e non per dimostrarmi una “brava ragazza” o fare “la cosa giusta”. E’ una fase che tutte le donne attraversano nella strada verso la realizzazione ed il pensare in modo indipendente, come donne adulte. Dobbiamo conoscere più tipologie di uomini per capire quale tipo di figura noi preferiamo, e non scegliere un uomo basandoci sul fatto che avrà l’approvazione della nostra famiglia e dei nostri amici. E’ un percorso complicato!”

Una spiegazione che è stata menzionata solo da poche partecipanti – ed un solo esperto – è, secondo me, la cosa più importante da considerare quando si tratta di valutare la preferenza di una donna per i Bad Boys: l’autostima.

La società in generale – ed I media in particolare - AMANO rappresentare il bad boy come la quintessenza della mascolinità. Questo per dire che nessuno può sfuggirgli, nessuna donna può resistere al loro magnetismo, nessun Bravo Ragazzo è abbastanza affascinante da tenere una donna fuori dalla corrente magnetica del Cattivo Ragazzo.


Di certo, questo ha a che vedere con gli istinti primari (del tipo “questo qui è in grado di prendersi cura di me e procurare il cibo?”), ma sta alle donne capire che devono volere di più di quello che un Cattivo Ragazzo con un breve ciclo di vita può offrire loro.

David D. Clarke, MD, assistente alla Oregon Health Sciences University ed autore di They Can't Find Anything Wrong!: 7 Keys to Understanding, Treating, and Healing Stress Illness dice in proposito:

“Durante gli ultimi 25 anni ho intervistato migliaia di donne che avevano avuto relazioni con uomini che le trattavano in modo irrispettoso. Alcune avevano sposato diversi di loro. Queste donne per lo più erano state trattate, da bambine, in modi che avevano compromesso la loro autostima. Di conseguenza, tendevano a ripetere lo schema mettendosi in relazioni nelle quali sarebbero state trattate nel modo in cui erano abituate. Dopo avere iniziato queste relazioni, cercavano di compiacere l’uomo di turno per far funzionare la relazione, analogamente a ciò che facevano da bambine. Erano abituate a ricevere meno di ciò che davano e hanno continuato su questa strada nell’età adulta. Solo quando la loro autostimaè aumentata hanno realizzato che meritavano di meglio”.

Autostima… la leva sulla quale i Cattivi Ragazzi imparano ad agire per avvantaggiarsi delle situazioni a discapito delle donne. Ed è importante capire che i Bad Boys esistono di tutte le forme, taglie ed età [ne esistono anche tra i sessantenni, garantito]. Come molte donne (ed uomini) possono testimoniare, l’età non equivale alla maturità (quindi un “Cattivo Ragazzo” può anche essere in età più che adulta).

Ma i bravi ragazzi in tutto questo dove sono? beh... arrivano tardi . Da Gwen Jimmere, autrice di “If It Walks Like A Duck, And Other Truths My Mother Taught Me”:

“Quando avevo 19 anni, uscivo con un ragazzo strepitoso. Frequentavamo due diverse università, distanti circa tre ore, e lui faceva delle gite notturne per passare solo qualche ora con me e poi tornare da lui. Mi mandava fiori senza un motivo, o mi faceva dei regali solo perché mi stava pensando”. Non mi aveva mai fatto pressioni per il sesso e non eravamo mai stati a letto insieme. Era amore puro ed innocente. L’ho lasciato perché era troppo “carino”. Tutto con lui era troppo facile. Gli spezzai il cuore ma tutto ciò che mi interessava era stare con qualcuno più divertente ed eccitante! Tra i 20 ed i 26, ho collezionato cattivi ragazzi, uomini inaffidabili che rappresentavano una sfida per me. Uno era un mammone che sembrava incapace di staccarsi dalla gonna della mamma, l’altro un traditore seriale che pensavo di poter cambiare (e mi sbagliavo!), un altro era un credulone che si beveva tutto quello che gli dicevano gli amici e non dava mai retta a me, un altro era psicologicamente violento. All’inizio le relazioni erano belle, ma cambiavano nel giro di pochi mesi, con mia grande delusione. Dopo l’ultima relazione, ho capito di essere stanca di cercare di cambiare e modellare gli uomini. Non volevo più fare piani, volevo un uomo che fosse già pronto per una relazione e non avesse bisogno che una donna gli insegnasse come farla sentire una regina. Beh…l’ho trovato ed è lo stesso ragazzo con cui uscivo a 19 anni. Grazie a Dio ha voluto darmi un’altra possibilità, e nel frattempo non è cambiato affatto”.

E tu? che relazione hai con i Cattivi Ragazzi? Li ami o li eviti? Sei mai riuscita a "piegarne" uno? Ci hai provato? Ti interesserebbe provarci?

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Quarantenne, milanese di adozione, appassionata di psicologia pratica, avida nello studiare e generosa nello scrivere di crescita... Scopri di più sull'autore