Toh, ho un fidanzato mammone!

Valentina Catini Valentina Catini, 18 giugno 2019
Psicologia del maschio mammone - Photocredit: Zachary Staines@Unsplash Psicologia del maschio mammone - Photocredit: Zachary Staines@Unsplash

L'uomo mammone si presenta benissimo: vi sembrerà di aver vinto alla lotteria, incontrandolo. Salvo che poi...

L’altro giorno, a cena con un’amica, ho avuto un'illuminazione salvifica: nel variegato mondo maschile, fatto di strani esseri che provengono più da un film di Stephen King che non da quello sognante delle fatine del bosco, non esistono solo gli indecisi, i narcisisti e i belli e dannati. Magari. Perché gli indecisi si scoprono subito, lo stesso vale per gli altri. C’è una sottocategoria abbastanza diffusa che mai prima d’ora avevo conosciuto. O quasi. Evidentemente da questo punto di vista sono sempre stata fortunata e non avevo mai riflettuto su come questo genere di maschi possano essere altrettanto pericolosi per una donna.

Perché il “ mammone” è una categoria di uomo che il più delle volte sembra assolutamente perfetto.

Il problema è che a lungo andare, capirete che la vostra relazione è un po’ troppo affollata e che non c’è un futuro roseo se avete a che fare con chi ha bisogno sempre, insistentemente, dell’approvazione della mammina. La mammina. L’unica in grado di capire dal profondo, i sentimenti del proprio bambino, l’unica che lo può sostenere, supportare. L’unica che ha rovinato la vita sentimentale del proprio figlio senza rendersene conto. O forse lo sa, ma vuole così. Esiste una sola fidanzata davvero meritevole. E quella è lei. Le altre sono solo di passaggio.

Il nostro fidanzato ha consapevolezza di questa relazione disfunzionale? La risposta purtroppo è no.

Andiamo per gradi. Quando Livia mi ha raccontato quello che stesse passando da due anni con il suo adorato Luca, un senso di nausea e rifiuto ha fatto capolino dentro di me. Possibile che un uomo di quarant’anni parli della mamma in continuazione, le lasci carta bianca sulla sua vita, senza nemmeno creare dei confini invisibili? Sì, è possibile. E non basta che i due non vivano nella stessa casa. Anche in questi casi bisogna prestare maggiore attenzione, perché possiamo rimanere abbagliate da una indipendenza che in realtà cela una totale sudditanza verso la genitrice.

Volete sapere se avete a che fare con un mammone? Drizzate le antenne e sperate di esservi sbagliate.

Il maschio mammone ha una serie di caratteristiche comuni.

E’ molto dolce, presente, affettuoso. Vi sembrerà di aver vinto alla lotteria. E’ molto difficile che sia un narcisista, completamente concentrato su se stesso. Anzi. Quando sarete con lui vi farà sentire delle principesse con tante piccole attenzioni. E’ praticamente il bravo ragazzo, senza macchia. Molto serio, concentrato sulla storia e su di voi. Ma non solo su di noi. E no. Perché piano piano, se presterete attenzione ai segnali, scoprirete che

  • Parla in continuazione della mamma: “mia mamma è stata una grande donna, ha fatto questo, poi quest’altro, è davvero unica”. Praticamente abbiamo davanti il premio Nobel alla perfezione.
  • Avrete la sensazione di essere sempre al secondo posto.
  • Vi paragonerà spesso a lei, nei gusti, nei modi di essere, nelle scelte. Sentirete spesso dire: “anche mia mamma fa così, anche lei ama questo e quest’altro” in una contrapposizione di ruoli che finirà per farvi sentire una specie di fotocopia dalla regina suprema. Mortifero direi.
  • Quando parlerà di lei, parlerà come della povera donna che ha bisogno di tante attenzioni, perché ha avuto una vita complicata ed è sola.
  • La sente spesso. Si mandano i messaggini del buongiorno e si sentono ogni sera per raccontarsi amorevolmente della loro giornata.
  • Quando parlerà delle sue ex, dirà quello che pensava la mammina della povera malcapitata. E chiaramente non saranno pensieri positivi.
  • Avrete la netta sensazione di avere davanti un uomo, magari indipendente nella vita pratica (potrebbe vivere da solo da anni) ma non nella sfera emotiva.
  • Anche se ha 2 sorelle e 3 fratelli sarà sempre lui ad accompagnarla a fare la spesa, a comprare i mobili, le case e tutte le esigenze del caso.
  • Almeno due volte a settimana vorrà trascorrere del tempo con lei, organizzare un pranzo, una cena o tutti e due.

Il problema è che il vostro lui farà tutte queste cose senza rendersene conto. Senza avere lucidamente presente, che forse, c’è qualcosa che non quadra nella sua relazione materna. E questo comporta che vi sentirete quasi sempre in una storia a tre. Voi, lui, e lei, la suocera. Bella prospettiva, vero?

Scordatevi di pensare di poter piacere a una donna del genere.

Nessuna donna sarà alla sua altezza. E farà di tutto per screditare la compagna di turno. Anche se non l’ha mai vista. Proverà a mettere bocca, a sminuire a trovare qualche punto fragile per convincere il figlio che voi, non andate bene. Vi do una buona notizia: nessuna donna le andrà mai bene. Non siete, voi, in quanto Francesca, Valentina o Federica, ma voi in quanto donne. Nessuna, e dico nessuna, potrà mai andarle bene. Perché inconsciamente rappresentiamo colei che potrebbe portarle via il suo bambino.

Di solito le donne che creano questo rapporti di co-dipendenza malata con i loro figli, hanno un animo molto calmo, abili manipolatrici, dolci, rassicuranti, sempre presenti e protettive. È difficile che alzino la voce o che affrontino il figlio faccia a faccia. Perché dovrebbero? Sanno benissimo che lo hanno in pugno. Sono perfettamente consapevoli che il loro lavoro fin da quando erano bambini ormai ha portato i frutti sperati. Li hanno cresciuti facendogli credere che loro sono uniche, forti, coraggiose e che, nessuna donna sarà mai come loro. E solo loro sanno come trattarlo.

D’altronde, è come se lo considerassero il loro “fidanzato”.

Capite bene, che trovarsi in una relazione con un mammone è un’impresa ardua. Se poi le mamme in questione sono donne sole, avete la strada spianata per una vita infelice. Nessuna donna vuole avere il secondo posto nel cuore di un uomo, ma quando avete una relazione con un mammone, quello è il posto cui si è destinate. D’altronde parliamo di figli che non avendo risolto il loro rapporto con un genitore, non riusciranno mai a stabilire un legame profondo con il proprio partner. Se siete innamorate care mie, non so se consigliarvi un viaggio a Lourdes. Se non lo siete, il mio consiglio è di darvi alla macchia.

Ci sono delle strategie di sopravvivenza?

Qualcuna forse sì. Evitate di parlare male della mamma, entrare a gamba tesa in una relazione così consolidata da anni rischia di essere un boomerang contro di voi. Cercate di mettere il vostro amato davanti alle sue responsabilità, perché amare significa anche scegliere. Mettete dei paletti, e trattatelo da uomo, non da bambino.

Poi, sei proprio non ne potrete più e le avrete provate tutte, mollatelo.

Perché a 40 anni, si vuole accanto un uomo, non un bamboccione senza personalità, completamente dipendente dai giudizi materni, che non è in grado di mettervi al primo posto nella sua vita.

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Valentina Catini

Valentina Catini, giornalista pubblicista, blogger e autrice, è mamma di due maschi urlanti e capricciosi e lavora nel caotico mon... Scopri di più sull'autore