Come sentirti completa da sola – e come questo migliora le tue relazioni

Linda Carroll Linda Carroll, 27 dicembre 2019
La nostra sfida più grande è conquistare la nostra completezza. La nostra sfida più grande è conquistare la nostra completezza.

Solo lavorando su noi stessi possiamo esaltare la nostra capacità di connetterci agli altri.

Solo attraverso la connessione con gli altri possiamo sapere chi davvero siamo ed esaltare la nostra natura. E solo lavorando su noi stessi possiamo esaltare la nostra capacità di connetterci agli altri. - Harriett Lemer

Tre decenni fa, ho sposato l'uomo con cui sapevo che avrei passato il resto della mia vita. Entrambi avevamo avuto un'infanzia difficile e avevamo imparato molto su come sopravvivere, difenderci, e proteggere noi stessi. Ma comunque, non sapevamo molto su come mantenere viva nel tempo una relazione romantica.

Abbiamo partecipato a svariati corsi sulla comunicazione, imparato a litigare in modo costruttivo, e riempito il nostro conto delle buone intenzioni con un sacco di azioni concrete e positive. Ma, nonostante i nostri sforzi, sentivo che qualcosa mancava.

A volte, la relazione diventava soffocante e nuovi problemi continuavano ad emergere. Avevo preso la brutta abitudine di dire sempre “noi” invece che “io”. Una volta che ero ammalata e ho dormito in un'altra stanza, ero contemporaneamente affascinata e preoccupata per quanto mi era piaciuto stare da sola.

Sì, avevamo imparato a ristabilire la comunicazione tra noi due, a risolvere i nostri problemi, a rendere più profonda la relazione. Ma non avevamo ancora realizzato quale fosse il passo cruciale per mantenere sana e viva la nostra connessione.

Quando si tratta di amore, abbiamo davanti due compiti essenziali. Il primo, come la maggior parte di noi sa, è apprendere quelle competenze che permettono alla relazione di prosperare. L'altra lezione è meno nota alla maggior parte delle persone. Dobbiamo imparare ad amare noi stessi.

Quando parlo di self-love, di amore di sé, non mi riferisco a quel tipo di vanità che viene alimentata dal denaro, dal potere, da un corpo tonificato dalla palestra, o dall'ammirazione degli altri. Mi riferisco a quel tipo di amore che che porta all'aver cura di sé, non solo per quanto riguarda la salute fisica ma anche per quanto riguarda corpo e mente.

E' il tipo di amore che ci porta a creare lo spazio ed il tempo per sviluppare i nostri talenti. E' il tipo di amore che ci spinge a ad alimentare il nostro scopo nella vita.

Per avere un cuore pieno in amore, dobbiamo ripensare a quando abbiamo agito come se avessimo metà cuore, o col cuore chiuso. E dobbiamo anche pensare a quando abbiamo avuto reazioni guidate da un cuore indurito.

La nostra sfida più grande è conquistare la nostra completezza, perché per amare in modo compiuto, dobbiamo prima essere persone “intere”. Dobbiamo integrare dentro di noi due forze – il “me” e il “noi”.

Lasciami chiarire bene a cosa NON mi sto riferendo:

  • uno stato permanente di felicità
  • un costante senso di accettazione, amore, equilibrio
  • un perenne senso di benessere.

    La completezza è accettare davvero “tutto”. La durezza, la tristezza, la follia, la paura, la felicità sono tutte parti di te. La gratitudine e il risentimento insieme ti rendono completa.

Accettare tutti i pezzi di te ti rende intera. Ecco cinque pratiche che ti possono aiutare in questo senso.

1. Passa del tempo di qualità con te stessa.

Una volta ho sentito qualcuno dire che passare tempo di qualità con sé stessi è la più straordinaria abitudine che una persona possa avere, ma lì per lì non ho capito cosa intendesse dire.

Quando mi capitava di stare da sola, confondevo l'essere sola con la solitudine: mi ci sono voluti anni per scoprire il piacere di camminare nella natura, esplorare un museo, o girare un mercato godendo della mia compagnia così come di quella di chiunque altro.

2. Ogni giorno, assicurati che l'autocritica sia bilanciata dall'autostima.

Spesso, le persone confondono il self love con l'autoindulgenza. Sfidarmi quando sto vivendo molto al di sotto del mio potenziale è importante, ma devo farlo con compassione. Imparare ad amarti a dispetto delle imperfezioni ti permette di accettare anche le imperfezioni altrui.

3. Trova una attività che ti aiuti a centrarti.

Sedersi nella posizione del loto e concentrarsi sul respiro permette ad alcune persone di rifocalizzarsi sul proprio centro; ci sono anche altre pratiche come la meditazione zen, meditare camminando, la meditazione Vipanassa e molte altre.

Molte altre attività sono potenti per stimolare la riflessione: ballo, arte, scrittura, preghiera non ne sono che esempi. Ciò che hanno in comune è che possiamo usarle per entrare in contatto con la nostra interiorità.

4. Fai un inventario di ciò che sei qui ed ora. Esploralo nella tua mente.

Corpo: sono soddisfatta del modo in cui nutro il mio corpo? Posso fare scelte migliori? Esamina la tua alimentazione, quanto eserciti la tua forza, flessibilità, resistenza e benessere cardiovascolare, così come gli altri modi in cui puoi prenderti cura di te.

Mente: mi sento nutrita, sfidata, espansa, interessata? Sto crescendo?

Spirito: sono soddisfatta della mia dimensione spirituale? Come posso entrare maggiormente in contatto con la mia spiritualità? C'è un posto dentro di me dove posso trovare pace, saggezza e guida?

Emotività: Come sto affrontando le mie sfide attuali? Vivo in un flusso di diversi sentimenti, o mi sento fissa su una emozione? Mi sento in equilibrio?

Vita relazionale: Come vanno i rapporti tra me e le persone della mia vita (famiglia, partner, colleghi)? Cosa sta funzionando,e su cosa dovrei fare dei cambiamenti?

5. Crea una abitudine di gratitudine quotidiana e inizia mostrando apprezzamento per te stessa.

Chiediti quali vittorie hai avuto durante la giornata. Riconosci quando hai fatto qualcosa di coraggioso. Ringraziati per aver trovato il tempo di sentire gratitudine.

Esplorando queste cinque tecniche, potrai scoprirne altre. Troverai la tua completezza dentro di te: la sola cosa che ti serve è trovare le chiavi che aprono la porta.

Quando stiamo bene con noi stessi, più facilmente siamo generosi con gli altri: è una relazione simbiotica. Quando ci sentiamo centrati e stabili, corriamo dei rischi ed andiamo verso gli altri. Ci sentiamo al sicuro riconoscendo le nostre carenze e perdonandoci, così da essere aperti ad accogliere il nostro partner con tutto il cuore.

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Questo articolo è stato tradotto grazie all'autorizzazione dell'autrice. Puoi trovarne le versione originale sulla rivista statunitense di benessere e lifestyle Tiny Buddha, cliccando qui.


Linda Carroll

Linda Carroll—MS, è una scrittrice, psicoterapeuta e love/life coach specializzata in tematiche relazionali di tutti i tipi, sia p... Scopri di più sull'autore