Se le principesse potessero parlare

Valentina Catini Valentina Catini, 13 maggio 2019
In amore, non sempre è oro quel che luccica... In amore, non sempre è oro quel che luccica...

"E vissero felici e contenti". Ma davvero?

C’era una volta una bellissima principessa di nome Cenerentola…Il resto della storia la conoscete tutti. Lei, aiutata dalla mitica fatina turchina, va al ballo, il principe si innamora e la cerca per tutto il regno. Guarda caso la scarpetta di cristallo calza solo a lei, e vissero felici e contenti. Dite?

Biancaneve, con il suo bel moro (principe anche lui), viene svegliata da un sonno mortifero, lui se la carica in braccio e via, verso il castello a vivere anche loro felici e contenti. Aurora incontra Filippo, e lui non è niente male, devo ammetterlo. Uccide Malefica e bacia la biondina che voleva fare i provini per amici. E olè. Lieto fine anche qui. Mi piacerebbe tanto sapere, dopo venti anni di matrimonio, cosa avrebbero da raccontarmi queste principesse. Già me le immagino. E vissero felici e contenti si è trasformato in “hanno vissuto per un periodo felici, poi contenti, ed ora incazzati neri”.

Cenerentola:

“All’inizio era molto carino, romantico, presente e affettuoso. Colazione a letto, sorprese di ogni tipo. Nel corso degli anni il peso delle responsabilità lo ha cambiato. Era molto preso dal suo lavoro, soprattutto dopo che il papà si è ammalato; quando rientrava in stanza era spesso scocciato e stanco. Non c’era modo di farlo parlare. Si chiudeva a riccio e pretendeva che io mi dedicassi solo all’educazione dei bambini. Che lui non vedeva mai. Se non durante gli incontri di famiglia. Sono entrata in depressione e ho preso 15 chili. Poi con la dieta Dunkan ho perso tutto. E mi sono innamorata di nuovo.Ho vissuto una storia intensissima con una guardia reale. Negli ultimi anni Filippo non c’era mai, non dormivamo più insieme. Sono tornata a casa della matrigna dopo dieci anni di lenta decomposizione matrimoniale. Ora con i miei amici topi ho ritrovato la serenità, e rassettare casa non mi pesa assolutamente.

Biancaneve:

“E’ difficile da spiegare. Ho avuto anni meravigliosi, e sono ancora molto innamorata di lui. Ma è vanesio, gira il mondo ed ha delegato a me tutti i compiti del paese. Mi ha chiesto anche un anticipo per l’isola dei fiori, ai Caraibi. Lavoro 20 ore al giorno, perché mentre lui si diverte in chissà quale città, io mi occupo di tutti i problemi del regno. Sono molto triste. Non ha voluto figli. Mi sento sola e abbandonata. Ma spero sempre che qualcosa possa cambiare. Anzi cambierà. Prima o poi tornerà al castello e continueremo a vivere felici. Nel frattempo ho fatto venire i nani a vivere da me, almeno mi distraggo un po’. E quando posso, esco con Cenerentola e Aurora. Per mantenermi faccio corsa ogni giorno, yoga due volte a settimana ed ho un personal trainer a giorni alterni, con cui ogni tanto mi sollazzo”.

Aurora:

“Quel cretino di Filippo, egocentrico come nessuno mai. Abbiamo fatto tre figli. Li ha seguiti i primi anni, mi portava in vacanza per il regno, abbiamo visto posti magnifici! Poi, è successo qualcosa. Usciva la sera e tornava la mattina. E quando rientrava al castello correva a farsi la doccia ed a cambiarsi i vestiti. Ma io, che osservo tutto, più di una volta ho sentito sulla sua pelle l’odore di altre donne. L’ho sgridato, gli ho detto che aveva fatto una promessa. Ma niente da fare. Sono tre anni che ha una storia con la principessa dell’est. Sto zitta. Continua a negare e raccontarmi frottole. I ragazzi ormai sono grandi. E io mi sento sempre più più incazzata. Ho sacrificato la carriera da cantante per lui. Le tre fatine, che vivono con me nel castello, mi dicono che devo pensare alla mia vita. Così ho deciso di gonfiarmi un po’ le labbra e gli zigomi. Magari rifarò anche le tette, sia mai che Filippo si svegli dal suo letargo.”

Jasmine:

Non ho voglia di parlarne. Dopo avergli dato una casa (un palazzo di 200 stanze, 10 sala cinema, 10 spa, 15 piscine e altri infiniti confort), il principe Al (il cui nome di battesimo è Aladdin), mi ha ripagata nel peggiore dei modi. Era sempre ubriaco, spesso dovevo mandare le guardie del palazzo a prenderlo in qualche locale di prostitute. Davanti a me ha fatto il provolone con almeno cinque principesse di altri paesi. E mi aveva scambiato per un bancomat: con la scusa che portava il nostro primogenito in vacanza sul mar Rosso, ha sperperato denari e fatto fallire almeno 2 aziende di famiglia. Ha rubato un rubino al principe del Marocco, per puro divertimento. Ha creato anche una crisi diplomatica, che io ho dovuto risolvere. Alla fine l’ho mandato via di casa. Ha litigato anche con il genio. Non si parlano da anni. Ora è in un Rehab, che ovviamente, sto pagando io. Lo faccio per i bambini. Ma non credo cambierà mai. E’ stato l’uomo perfetto per 2 anni. Poi l’oblio.”

Belle:

Adam è così come lo avete conosciuto. No vi racconterò storie fantastiche imbevute di ipocrisia. Quando l’incantesimo si è rotto, non è diventato un altro uomo. L’esperienza lo aveva segnato e da allora abbiamo costruito insieme il nostro rapporto. Non è mai stato tutto rose e fiori. A volte è iroso, lunatico, scostante, ma si rende conto dei suoi limiti e con i bambini è fantastico. Abbiamo trovato una specie di equilibrio. D’altronde, mi sono innamorata di lui che era una bestia. Siamo cresciuti insieme. Ha molti pregi. E molti difetti. Litighiamo spesso e quando siamo al limite, corro da papà al villaggio per staccare un po’. Poi quando torno, siamo di nuovo pronti per ripartire. E’ molto protettivo. E devo dire, che anche se non è il principe azzurro, è una persona fantastica. E questo mi basta.”

Ecco. Questo direbbero, ve lo dico io. Probabilmente, con più parolacce e cattiverie.

E vissero felici e contenti è davvero una frase di fantasia. Il problema è che noi donne siamo cresciute a pane e principi, per cui, finiamo sempre per idealizzare qualcosa di irrealizzabile. Alla fine l’unica felice è Belle. Non avendo aspettative, si è presa quello che è passato al convento senza menate inutili. Oh, io comunque, non vorrei un principe. Mi basterebbe un maschio, possibilmente che non abbia i neuroni solo tra le gambe.

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Valentina Catini

Valentina Catini, giornalista pubblicista, blogger e autrice, è mamma di due maschi urlanti e capricciosi e lavora nel caotico mon... Scopri di più sull'autore