Perché ci attacchiamo alle persone tossiche?

Tara Blair Ball Tara Blair Ball, 04 settembre 2020
Perché non riusciamo a fare a meno proprio di chi ci fa più soffrire? Photocredit: Yohann Libot@Unsplash Perché non riusciamo a fare a meno proprio di chi ci fa più soffrire? Photocredit: Yohann Libot@Unsplash

Perché e come narcisisti e simili ci rendono dipendenti?

Tempo fa, ho preso lezioni di jiu-jitsu brasiliano, un'arte marziale di difesa personale per alcuni mesi, frequentando 4-5 volte a settimana una scuola nei pressi di casa.

Mikah era il mio partner stabile nelle sessioni di allenamento. Pesava molto più di me, ma non c'era nessun'altra donna al corso, e lui era il meno pesante tra gli uomini.

Con il suo metro e 80 di altezza per 78 kg di peso, Mikah era perfettamente definito in tutti, proprio tutti, i punti giusti. Inoltre, poiché i nostri corpi sudati stavano appiccicati 4-5 volte a settimana, io avevo imparato molto riguardo alla sua anatomia. Eravamo praticamente intimi come se ci fossimo allenati da svestiti...

Una sera, sono arrivata in palestra indossando ancora i vestiti del lavoro, mi ha lanciato un'occhiata ammirata e mi ha detto: "mio Dio, quanto sei bella. Permettimi di accompagnarti a bere un drink dopo".

E così, siamo andati in un locale dopo la lezione, e lì fuori mi ha baciata.

"Allora, ci vediamo domani?" mi ha detto, e poi mi ha morso giocosamente il labbro inferiore.

Ci ho pensato qualche secondo e poi gli ho risposto di sì.

Ma poi le cose sono cambiate...

Mikah non si è presentato a due lezioni consecutive e non ha risposto a nessuno dei miei messaggi e delle mie telefonate. Mi sono sentita confusa e frustrata. Davvero stava sparendo dopo quello che era accaduto? Non potevo smettere di pensarci e ripensarci.

Quando è tornato in palestra dopo le sue assenze, si è comportato come se non fosse mai sparito. Non appena mi ha vista mi ha preso la mano e me l'ha baciata. "Ciao bellezza", mi fa. I nostri compagni di corso hanno strizzato l'occhio e io mi sono accorta che stavo arrossendo.

"Dove sei stato?" gli ho chiesto.

"Oh, in nessun posto di buono", mi ha risposto sorridendo.

Confusa dalla sua risposta, ho evitato di fare altre domande.

Quella notte mi ha scritto. "Ti va di venire da me?". Non ho dovuto nemmeno pensarci. Mi sono messa in macchina e sono andata a casa sua.

Così abbiamo cominciato a frequentarci, e per un paio di settimane tutto è andato bene.

Ma poi, le cose sono cambiate ancora.

Una sera a lezione, tutti dovevano cambiare il loro partner di quel momento per qualcuno di nuovo. Ho lasciato il mio e ho cercato Mikah con lo sguardo. Ma il suo partner ha stretto la presa.

"Molla Mikah, molla!" gli ha detto l'istruttore. Soltanto quando era sul punto di perdere i sensi, Mikah ha allontanato il suo partner.

Appena si è alzato, è scappato via dalla palestra, senza dire nulla né salutare nessuno.

Finita la lezione, gli ho scritto chiedendogli andava tutto bene, e dicendo che ero preoccupata per lui.

Non mi ha risposto per ben tre giorni, e quando lo ha fatto mi ha scritto solo che "aveva avuto bisogno di un po' di tempo".

Mikah non è mai cambiato, ha continuato a comportarsi in modo totalmente imprevedibile. Tutti intorno a me notavano che il suo modo di sparire e poi ricomparire senza dare uno straccio di spiegazione fosse un comportamento estremamente malsano e scorretto, tipicamente narcisista.

Ma io, da parte mia, ci ho messo dei mesi a rendermene conto.

Nonostante fossi una persona razionale ed equilibrata, ero diventata dipendente, come se lui fosse una droga per me.

Come sviluppiamo una dipendenza dalle persone emotivamente tossiche?

Mikah, e tutti gli altri che hanno comportamenti emotivamente tossici simili ai suoi, attraggono le persone utilizzando quello che in psicologia si chiama "rinforzo intermittente".

Pensa a come funziona il gioco d'azzardo. Vai al casino e metti un po' di soldi nella slot machine. Ogni volta che vinci, la dopamina inonda il tuo cervello provocando una scarica di eccitazione e benessere, ma le ricompense arrivano in modo incoerente e imprevedibile. Questo può tenerti incollata alla sedia aspettando quella ricompensa per qualche secondo, minuti o ore. La possibilità di vincere ad ogni tentativo può tenerti attaccata al gioco molto più a lungo, ogni volta aspettando il prossimo giro.

Lo stesso accade con nelle relazioni con persone che mettono in atto comportamenti tossici.

Sei lì che aspetti la ricompensa (una telefonata, un messaggio, o un altro segno di affetto o attenzione) perché ogni volta che accade avviene una favolosa scarica di dopamina nel tuo cervello. Non sai quando accadrà, ma aspetti e ti intorpidisci sempre di più.

Invece di mettere a fuoco quanto malsano e dannoso sia il comportamento del tuo partner, ti focalizzi su quanto sarà esaltante ricevere la ricompensa che vuoi.

Quando Mikah mi scriveva qualcosa che "Hey bellissima", specie dopo una delle sue strane assenze, mi sentivo euforica. Ogni volta credevo che "questa volta" sarebbe stato diverso, che finalmente sarebbe diventato fisicamente ed emotivamente presente per davvero, solo per restare ogni volta più delusa.

Psychology Today descrive il rinforzo intermittente come "l'avere fame di briciole che qualche volta arrivano e qualche volta no - sperando che questa volta arriveranno".

Possiamo trovare questo brutto schema di comportamento nelle nostre relazioni con amanti, genitori, capi, amici, colleghi, etc.

La similarità è chiara: l'altra persona è incoerente e inaffidabile, e tu continui a sacrificare le tue energie per tenere in piedi qualcosa che è, alla fine, insoddisfacente.

La chiave per evitare di stringere relazioni tossiche? Riconoscere quando stai cadendo nel gioco dell'incoerenza altrui e prendere tempo per riflettere e guarire.

Le relazioni crescono dove c'è fiducia e sicurezza, e nessun esiste nessun modo per fidarsi o sentirsi al sicuro con qualcuno di cui non ci si può affatto fidare. Restiamo in queste relazioni perché diventiamo dipendenti dai loro momenti di "up", ma una relazione sana non ti farebbe mai vivere come sulle montagne russe.

Non ho mai vissuto nulla che fosse lontanamente sano con Mikah, e sono grata di essere alla fine rinsavita ed aver chiuso. Meritiamo tutti relazioni nelle quali poter sapere a che punto siamo, e spero che alla fine anche tu farai scelte che ti permetteranno di arrivare esattamente dove vuoi.

Prima prendiamo consapevolezza e prima possiamo crescere a cambiare.

Spero che aver letto questo articolo possa sostenerti in questo viaggio.

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Questo articolo è stato tradotto e pubblicato previa autorizzazione dell’autrice. Puoi trovarne la versione originale qui.


Tara Blair Ball

Tara Blair Ball è top blogger, autrice, editrice e coach. Appassionata in particolare di relazioni e sviluppo personale. Scopri di più sull'autore