Essere single talvolta è un meccanismo di autodifesa: ecco perché

Heather Lynn Temple Heather Lynn Temple, 21 novembre 2017
Quando ad allontanarti dall'amore è la tua stessa paura. Quando ad allontanarti dall'amore è la tua stessa paura.

Tutti pensiamo di volere amore. Ma spesso il nostro subconscio percepisce il coinvolgimento amoroso come un grande pericolo.

Quest'estate ho compiuto 40 anni. Quando ero più giovane, non avrei mai immaginato di essere single a 40 anni. Probabilmente, ti avrei riso in faccia se mi avessi detto che sarei arrivata a 40 anni senza mai sposarmi. Non per essere sgarbata.

Ma eccomi qui: ho 40 anni e sono single. E ho speso un sacco di tempo degli ultimi due decenni svolazzando da una relazione all'altra, alcune lunghe, altre giusto dei flash nel grande calderone delle relazioni.

E ho passato anche gran parte di questi due decenni attribuendo la causa del mio status di single alla città in cui vivo, o alla mia età, o alla falsa convinzione che in questa epoca semplicemente gli uomini non vogliano impegnarsi. Ed ho passato anche un sacco di tempo a cercare di "aggiustarmi", pensando che se io avessi aggiustato la tal cosa di me stessa, tutto sarebbe andato a posto ed avrei trovato finalmente un amore duraturo.

Ma tre anni fa ho vissuto un momento illuminante.

Per me questa "illuminazione" anche se ingannevolmente semplice, ha mandato in frantumi il paradigma sotto il quale avevo vissuto per decenni. Ed ecco come è andata: anche se mi avrebbe in qualche modo sollevata attribuire il mio status di single a cause esterne, la verità era che il comune denominatore della mia storia ero solo io.

Certo, prendersela con presunte cause esterne è molto più comodo che guardarsi dentro. Nella nostra società, incolpare è uno dei meccanismi di reazione ai problemi più convenienti e più praticati.

Ma quando ho spostato il mio focus da ciò che c'era "lì fuori" e mi sono guardata dentro - quando ho guardato con sincerità a ciò che la mia "singletudine" mi rivelava circa me stessa e le mie convinzioni inconsce - la mia vita interiore è cambiata radicalmente.


La scoperta più forte che ho fatto in questa mia auto-esplorazione è stata che restare single mi teneva al sicuro. Mi teneva al riparo dalle delusioni.

Essere single, anche se è svantaggioso a suo modo, è in definitiva collocarsi in una zona di sicurezza, contro miriadi di dubbi e di paure che probabilmente avvertiamo, ma che non necessariamente vogliamo affrontare, quando si tratta di vivere l'amore.

Quando siamo single, di fatto proteggiamo noi stessi dalla delusione. Intrecciando la nostra vita con quella di un'altra persona, accettiamo che potrebbe deluderci o, peggio, smettere di amarci un giorno.

Al contrario, la vita da single è più prevedibile.

Non avendo vincoli, una persona single può fare le sue scelte sulle piccole e grandi cose della vita senza neppure dover consultare un partner. Può cambiare l'arredo di casa quando vuole. Può spaparanzarsi ed occupare l'intero letto. Può mangiare quello che vuole per cena. Anche se la prevedibilità ti può sembrare noiosa, per il tuo subconscio essa è sicura. Diciamoci la verità: ci sono poche possibilità di restare delusi da ciò che è prevedibile.

Inoltre, quando siamo single, ci proteggiamo dall'essere conosciuti autenticamente e profondamente. Anche se tutti saremmo pronti a giurare di desiderare una profonda intimità emotiva con un'altra persona, molti di noi ne hanno inconsciamente una grande paura. Essere davvero visti significa mostrare anche ciò che di noi è "brutto" e questo ci espone all'altra lama del "coltello" dell'intimità: l'abbandono.

Molte persone che hanno paura dell'intimità, hanno in realtà soprattutto paura dell'abbandono.

Se permettiamo ad un'altra persona di vedere la nostra nuda anima e poi questa persona ci lascia, il nostro ego ne esce doppiamente danneggiato. Alcune persone non si riprendono mai da questo "tradimento"; questo danno all'ego spesso viene mascherato da rancore o da arroganza, entrambi maschere del dolore. Ma l'ironia è che anche da single ci può accadere di abbandonare noi stessi. Spesso, quando siamo sungle, evitiamo di imparare nuove cose di noi. E so che questo suona contraddittorio: quando una persona è single, non ha forse tutto il tempo del mondo per auto-esplorarsi? Ovviamente sì, ma la verità è che noi impariamo molto di più di noi stessi nell'interagire con altri individui e gruppi, che non nel vuoto e attraverso un senso di isolamento.

Ogni persona con cui interagiamo è uno specchio attraverso cui vediamo più chiaramente noi stessi.

In una relazione intima romantica, siamo indotti a reagire (magari con rabbia) alle cose che il nostro partner fa. In verità le nostre reazioni alle azioni del partner rivelano molto più di noi che dell'altra persona. Quando non siamo in coppia, non dobbiamo affrontare queste parti oscure di noi perché possiamo facilmente toglierci da situazioni che ci infastidiscano.

Nulla di tutto ciò è razionale, naturalmente. Tutti pensiamo di volere amore. E' umano desiderarlo ardentemente, ma l'amore può essere identificato come un pericolo dal nostro subconscio. Se sei una single impenitente e ti ritrovi a leggere questo articolo, io ti incoraggio a prenderti qualche minuto di pausa stasera. Fermati. Chiudi gli occhi. Chiedi al tuo intuito da cosa ti sta proteggendo il tuo status di single. E respira.

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Questo articolo è stato tradotto e pubblicato su autorizzazione dell'autrice. Puoi trovarne la versione originale, pubblicata sul magazine di benessere e lifestyle MindBodyGreen, qui.


Heather Lynn Temple

Heather Lynn Temple, di Heather Lynn Coaching, è una love coach certificata (Creative Love™) che si è specializzata nel sostenere... Scopri di più sull'autore